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Le Attività

Nell'ambito della progettualità rientrano anche la definizione delle attività. Durante la giornata, le attività possono svilupparsi a partire dall’iniziativa autonoma e dall’organizzazione spontanea dei bambini, o seguire dei percorsi proposti sapientemente da educatori ed insegnanti a partire dall’osservazione attenta delle condotte ludiche e degli interessi manifestati dai bambini nel loro gioco.

Gioco Libero

Il gioco è una dimensione spontanea, libera, interna del bambino. Il gioco è l’elemento creativo del bambino, attraverso il quale la spiritualità del bambino e la sua natura vengono a galla. Il gioco libero è quello autentico, un bisogno che corrisponde ad esigenze esistenziali, psicologiche, affettive, emotive del bambino. Crediamo che un servizio per l’infanzia con una progettazione didattica al minuto, con spinta alla produttività, sia molto nociva per i bambini. Ed è per questo che garantiamo ai bambini tempi ampi di gioco libero. Può essere solitario, in piccolo o grande gruppo, ma è organizzato in autonomia dal bambino: va accolto, favorito e rispettato. L’ambiente naturale offre infinite ed inedite possibilità di gioco che i bambini sanno cogliere e alimentare. I momenti di gioco libero sono occasioni preziose per gli insegnanti per conoscere e osservare i bambini nelle loro relazioni, nei loro conflitti, nei loro desideri. Registrare con intenzionalità educativa le condotte ludiche dei bambini permette di cogliere la direzione delle loro ricerche e il loro livello di maturazione cognitiva ed emotiva. Ed è a partire da questo materiale che le educatrici potranno elaborare percorsi e proposte capaci di seguire e stimolare le naturali inclinazioni dei bambini. Nell'ambito della progettualità rientrano anche la definizione delle attività. Durante la giornata, le attività possono svilupparsi a partire dall’iniziativa autonoma e dall’organizzazione spontanea dei bambini, o seguire dei percorsi proposti sapientemente da educatori ed insegnanti a partire dall’osservazione attenta delle condotte ludiche e degli interessi manifestati dai bambini nel loro gioco.

Gioco Simbolico

Il gioco simbolico risponde alla naturale esigenza dei bambini di immedesimarsi in ruoli, persone e personaggi diversi da sé, per giocare a “far finta di...” e, così facendo, esplorare vissuti, percezioni, stati d’animo, atteggiamenti che appartengono ad esperienze altre. Legni, tronchi, sassi, foglie sono tutti elementi che la natura offre spontaneamente e che permettono di arricchire le trame narrative di cui si alimenta il gioco simbolico. Il “movimento” emotivo e cognitivo di “andata e ritorno” che il bambino compie nel gioco simbolico gli consente di sperimentare tutte le volte che lo desidera il “mettersi nei panni di...”, atto che favorisce:

  • L’elaborazione di alcuni vissuti personali, dei quali è investito il personaggio o il ruolo di volta in volta impersonato;
  • La comprensione cognitiva della distinzione di ruoli/atteggiamenti/compiti diversi;
  • La progressiva capacità di essere empatici, facoltà che non deriva principalmente dal giocare a “far finta di...” ma che da esso viene stimolata e rafforzata.

Proposte Strutturate

Con proposte strutturate intendiamo quelle attività progettate e programmate dalle educatrici in maniera coerente con i campi di esperienza che caratterizzano lo sviluppo del bambino nella fascia 0-3 anni, il curricolo della scuola dell’infanzia e con quanto rilevato durante le osservazioni svolte. Le attività possono essere svolte in piccolo o grande gruppo, a seconda delle finalità, dei contenuti, dei tempi che le caratterizzano. Durante le svolgimento delle attività strutturate, gli adulti possono avere un ruolo attivo diretto, per esempio stimolando i bambini ad un determinato approccio all’attività proposta e/o ai materiali, oppure possono avere un ruolo attivo non diretto, per esempio mettendo a disposizione dei bambini determinati materiali ma lasciandoli liberi di approcciarli come preferiscono, limitandosi ad intervenire per tutelare l’incolumità dei bambini e, negli altri momenti, restando “sullo sfondo” e compiendo osservazioni pedagogiche sul comportamento dei bambini. Nelle righe seguenti sono elencate le principali attività strutturate proposte all’interno del polo; altre, più specifiche, verranno ideate e realizzate in base alle osservazioni pedagogiche sui bambini e illustrate in corso d’anno nel progetto annuale, sempre tenendo conto dell’età e delle tappe evolutive dei bambini.

Arte e Creatività

Verranno proposti laboratori e percorsi per favorire la naturale predisposizione creativa dei bambini. Lo spazio esterno ci farà da elemento conduttivo. Partendo dalle scoperte ed esplorazioni dei bambini, si lavorerà la creta, il legno, si esplorerà il mondo delle pitture naturali e non, si creeranno oggetti ed opere sia singole che di gruppo per arredare in senso estetico le nostre aule interne ed esterne, sperimentando soprattutto elementi naturali nella loro dimensione poli-sensoriale.

Laboratori di inglese e Pet-Therapy

I due progetti verranno proposti al nido con un laboratorio settimanale per il quale viene richiesto un contributo alle famiglie. Ci saranno percorsi e progetti in lingua al quale parteciperanno tutti i bambini oltre a momenti in lingua nella quotidianità, attraverso letture e narrazioni, canzoncine e/o proiezione di pellicole in lingua originale. I percorsi di Pet Therapy si configurano come Interventi Educativi Assistiti con gli animali (EAA), si basano su obiettivi di tipo educativo e sono svolti da un'equipe formata da un referente di intervento e un coadiutore dell'animale, coinvolgono cane e coniglietti, sotto stretto controllo veterinario. Secondo recenti ricerche, l'animale, nella sua diversità morfologica e comportamentale solleciterebbe il bambino nella formazione e ricchezza dell'immaginario, offrendogli più modelli per i suoi processi elaborativi e rafforzando la sua fantasia. Inoltre, l'approccio con l'animale permetterebbe al bambino di approcciarsi con le diversità, promuovendo la tolleranza e la curiosità nei confronti del diverso da sé. Viene sollecitata in maniera importante la dimensione relazionale, emotiva e di autoregolazione comportamentale grazie all'incontro con il pet. L'animale inoltre, ponendo stimoli nuovi, problemi e suggerendo soluzioni, favorisce lo sviluppo delle attività di problem solving e lo sviluppo cognitivo in generale.

Lettura, Narrazione, Drammatizzazione

Educare alla lettura significa educare il bambino al piacere di guardare immagini e sentirsi narrare racconti, con la libertà di potersi soffermare su una pagina che colpisce particolarmente, di poter tornare indietro ad un foglio che lo ha incuriosito, o poter chiudere il libro, se il suo contenuto risulta, per esempio, troppo spaventoso. Educare alla lettura significa, allora, educare un po’ a se stessi: a rispettare i propri ritmi, ad ascoltare ciò che la fantasia personale trova più stimolante, ad incontrare il proprio alter ego guardandolo come in uno specchio che ne facilita la vista “interiore”, la comprensione. Narrare, anche in lingua, significa colpire le emozioni affascinando e incuriosendo il bambino, trasportandolo, così, in un mondo fantastico dove si possono incontrare personaggi eroici e mostri cattivissimi, dove, cioè, ciascun bambino può incontrare la parte migliore di sé e di chi ama e sconfiggere le paure che lo abitano. La lettura e la narrazione saranno proposte dagli educatori al piccolo o al grande gruppo, con possibili attività strutturate a seguito della lettura (ricostruzione della storia attraverso disegni dei bambini, racconto orale dei bambini ecc..). Ma i libri saranno parte integrante dell'arredo naturale della scuola: in totale autonomia i bambini potranno prendere i libri e rilassarsi all'ombra di un albero, ma anche condividere tra pari racconti e narrazioni. Con piacere accoglieremo proposte e libri dalle famiglie, che consideriamo risorse vitali di cultura e conoscenze. Dall'osservazione, dalla lettura e narrazione si arriva spontaneamente alla drammatizzazione. La drammatizzazione, amplia le conoscenze e soprattutto sostiene le emozioni; si possono mettere in scena situazioni problematiche e conflitti per viverli e facilitarne la risoluzione.

Gioco Senso-Motorio

Lo sviluppo motorio è in stretta relazione allo sviluppo dei processi mentali: al contrario di quello che la cultura occidentale ci induce a pensare, la mente e il corpo vivono in una armonia indissolubile. La motricità contribuisce a creare la mente.
Attraverso il movimento il bambino organizza la rappresentazione delle persone e degli oggetti che lo circondano e in rapporto ad essi costruisce l'immagine di sé.

“L’io è sempre un io-corporeo”: ogni percezione e comprensione vengono veicolati dal corpo e hanno in esso una risonanza di qualche tipo.
Per questo motivo il gioco senso-motorio assume grande importanza per i bambini della fascia 0-3: esso consente al bambino di poter manifestare i propri vissuti attraverso l’espressione corporea.

Le attività sono programmate in relazione all'età dei bimbi.
Attività per i divezzi:
I bambini di 2-3 anni circa hanno acquisito un’indipendenza motoria e un vocabolario linguistico. E’ una fascia d’età in cui il bambino riconosce l’attività di routine nel nido, pertanto è pronto al passaggio alla scuola d’infanzia. In questa fase si svolgono attività tese a rafforzare la sua autonomia, la socializzazione, l’amor proprio.

Il filo conduttore che accompagna le attività durante tutto l'anno è quello delle stagioni e

della sperimentazione sensoriale con materiali naturali. Le attività individuate sono:

  • Giochi di movimento
  • Canzoni mimate, giochi percettivi e cognitivi per migliorare la coordinazione oculo/manuale
  • Disegnare e pitturare

Le tecniche impiegate permetteranno di seguire i lavori per le ricorrenze come il Natale, Carnevale, Festa della Mamma, a cui si accompagnano disegni liberi e disegni a tema.

  • Giochi affettivi
  • Ascolto di fiabe
  • Giochi d’imitazione per la comprensione della realtà(es. mestieri…..)
  • Giochi liberi tra i bambini con costruzioni, macchinine, bambolotti...

Nel gruppo dei semi divezzi rientrano i bambini da 1 a 2 anni circa. E’ l’età in cui scoprono se stessi e il confronto con gli altri. Tendono a distaccarsi dall’educatrice, non più unico punto di riferimento, e a fare nuove esperienze relazionali.

Compito dell’educatrice è sostenere contemporaneamente il singolo bambino e il gruppo e,  attività saranno strutturate in canzoncine mimate, balli, girotondi, racconti di fiabe, giochi con l’ausilio di strumenti come pentolini, automobili, palline, bambole, costruzioni, animali e giochi espressivi come attività pittoriche,manipolative,creative.

Il gruppo dei lattanti comprende i bambini dai 3 mesi a 1 anno circa.
Le educatrici daranno continuità al legame simbiotico che il bambino ha con la figura di accudimento, provvedendo a soddisfare i loro bisogni primari.

Per favorire lo sviluppo psico-motorio, l’educatrice stimolerà il bambino attraverso:

  • SENSIBILITA’ CORPOREA attraverso cambi di posizione corporea, massaggi al corpo, giochi sintonici insieme durante il cambio del pannolino, rispondere alle sue interazioni come il pianto e il sorriso
  • SVILUPPO PSICO-MOTORIO attraverso giochi come i sonagli oppure attraverso cambi di posizione
  • COORDINAZIONE CORPOREA ossia farlo gattonare o aiutarlo a muovere i primi passi
  • SVILUPPO DEL LINGUAGGIO i cui aspetti educativi essenziali sono: musicalità (parlare con il bambino, cantare canzoncine, fargli ascoltare musica in genere); espressione verbale (fargli imitare le voci e il suono dei rumori quotidiani, dire più volte il nome di un oggetto, fargli conoscere persone, oggetti e parti del corpo umano)
  • SVILUPPO SENSORIALE attraverso sperimentazione di diversi materiali e ascolto di rumori e suoni diversi, osservare oggetti colorati in movimento, giocare davanti allo specchio, giocare con le immagini grandi, invitarlo ad assaggiare diverse varietà di cibo.

Per il prossimo anno l'attenzione costante posta nei confronti della relazione con i genitori e le famiglie verrà ulteriormente ampliata con la possibilità di alcuni incontri a cadenza bisettimanale o mensile con la psicologa che affianca la coordinatrice e che avranno la finalità di sostenere il complesso percorso legato alla genitorialità e di sostenere i genitori nei compiti legati alla crescita.

Verifica e Valutazione

Il processo di valutazione avviene in itinere e alla fine di ogni anno scolastico con l'obiettivo di verificare la qualità del contesto, degli spazi, delle relazioni e dell'offerta educativa. Inoltre viene condotta un'osservazione strutturata che verrà implementata nel corso del prossimo anno con strumenti specifici di valutazione e andrà ad indagare, mediante descrittori di comportamento ciò che il bambino sa fare nelle abituali situazioni di interazione educativa quotidiana, in relazione ad alcune aree come sviluppo sociale ed emotivo, linguaggio e sviluppo cognitivo. Le educatrici del nido si occupano di conservare con cura la documentazione della vita dei bimbi e delle bimbe al nido, nelle sue diverse dimensioni, compresi i loro elaborati e le loro creazioni

18 Anni di Esperienza

4 Insegnanti a regime
400 Bambini iscritti negli anni
890 Genitori soddisfatti